Scritto e diretto da
Massimo Andrei
con
Lunetta Savino
scene
Daniele Stella
costumi
Annalisa Ciaramella
musiche
Claudio Romano
aiuto regia
Mario Zinno
Anni nostri. Tina ha ventisette anni, ma ne dimostra sessanta.
Una donna comune, colpita dal destino, ha individuato il tempo a sua disposizione come risorsa-energia-fortuna-possibilità e se n’è impadronita produttivamente: lo ha conquistato.
Ad un certo punto della sua vita, sollecitata da un evento, decide di affrontare e concludere molte delle faccende ordinarie e straordinarie, delle aspirazioni e passioni che ha sopportato, aspettato o rimandato per molto tempo. Siano esse familiari o d’amore o di lavoro o di divertimento, vanno affrontate adesso. Il tempo stringe. Naturalmente non tutto si può fare, ma vale sempre la pena cercarne o perlomeno conquistarsene “la possibilità”.
Lunetta Savino, attrice prismatica, è la giovane Tina, invecchiata per una rara patologia che dimostra come gli eventi tristi spesso hanno un’altra chiave di lettura: quella buffa.
Nonostante si passi continuamente dalla casa alle scale del palazzo, dalla strada a uno studio medico, lo spazio scenico praticato resta stretto e circoscritto come la vita di Tina, ma qualcosa lo rende ampio come la sua anima.