Scritto e diretto da
Gianfelice Imparato
con
Francesco Procopio
Giovanni Allocca
Alessandra D'Ambrosio
e un'attrice da definire
scene
Clelio Alfinito
costumi
Pina Sorrentino
musiche
Patrizio Trampetti
produzione
Teatro Ghione
FDV Fratelli Di Versi
Era il 1993. In televisione e sui giornali imperversava il professor Miglio in loden con mantellina, basco e pantaloni alla zuava. Mi faceva ridere, povero professore. È come se un napoletano che auspicasse il ritorno del Regno delle due Sicilie si presentasse in TV con abiti borbonici.
Mi faceva ridere un po' meno, invece, quando vomitava il suo livido rancore verso i meridionali che, a suo dire, inquinavano le sacre terre padane e la loro cultura.
Ora il sentimento dell'intolleranza, anche se mostra di usare toni più morbidi sui meridionali d'Italia, anzi ne trova il consenso, spara a zero su africani, arabi, cinesi e sulle diversità di genere.
A distanza di anni, Casa di Frontiera è testo di grande attualità; gli scenari
"impensabili e irrealizzabili" sono invece sempre più vicini, anche se il microcosmo rappresentato nella commedia è diventato metafora del nord e del sud del mondo.