La festa di Montevergine- Rassegna stampa

 “La festa di Montevergine capolavoro per 38 «assi»
Al Sannazaro di scena lo spettacolo di Raffaele Viviani: tre atti sommamente recitati per un’opera senza tempo”

di Paolo Isotta – Corriere della Sera

…La festa di Montevergine è un capolavoro assoluto. Il primo atto è un’opera corale dedicata alla devozione popolare per questa madonna miracolosa: e ricordo in via incidentale che il santuario sulla cima del monte è stato costruito sopra un tempio di Cibele, a riprova del fatto che le Madonne, e dunque anche Mamma Schiavona,derivano dai più antichi culti materni delle nostre genti. Io credo che per trovare una descrizione altrettanto profonda della devozione nostra scomparsa, le genti che giungevano a piedi dalla Calabria, dalla Basilicata, dall’Abruzzo, occorra andare al Trionfo della Morte di Gabriele d’Annunzio e alla sua narrazione del pellegrinaggio alla Madonna di Casalbordino. I fedeli umilissimi giungono in Viviani; e cantano anche. Glia altri due atti ci portano in una dimensione piccolo borghese nella quale il Grande mostra con occhio implacabile le trasformazioni di quella che era la plebe: nel terzo Lara Sansone aggiunge una sua gustosissima interpolazione, ma nel secondo si rievoca la sfida ‘a ffigliola di carattere canoro. Ora, La festa di Montevergine mette in scena trentotto, dicasi trentotto personaggi più il coro: da storico della musica dico ch’è nel teatro drammatico ciò che nel teatro musicale è il palestrina di Pfitzner, uno dei capolavori più grandi ma quasi mai rappresentato per il numero incredibile di comprimarii. Che trentotto attori possano ben recitare ,cantare, ballare, è una pia fantasia. E invece è esattamente quello che accade al Sannazaro. Queste figurine di giovani (i tre cavalli!) e di vecchi: ‘o tavernaro, ‘o cantatore, il declamatore, ‘o cafone e ‘a cafona, ‘o bandista, e insomma tutti, sono letteralmente perfetti: mai che ci sia nel ritmo teatrale la minima esitazione, mai ch’esso si poggi su se stesso! Dalle nove a mezzanotte per me sono stati cinque minuti. Lucio Pierri, Salvatore Misticone, Chiara de Vita, Ciro Capano, Pasquale Serao, Davide Scafa, Antonio Parisi (i tre “Cavalli”), Matteo Salsano, Mario Aterrano , Ingrid sansone, sono solo i principali dei meravigliosi interpreti. Lara Sansone, bravissima nel recitare e per me commovente tanto s’ispira alla nonna, è la regista. Vorrei che gli intellettuali, e non solo il bravissimo pubblico borghese che ho visto sabato sera, andassero a vedere uno spettacolo che onora Napoli; per capirla, chè il messaggio della festa di Montevergine è universale.

Paolo Isotta – Corriere della Sera

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