
da Charles Dickens
di Progetto Nichel
Spazio scenico e regia Pino Carbone
Cast maschile Alfonso D’Auria, Riccardo Marotta, Fabio Rossi
Cast femminile Anna Carla Broegg, Francesca De Nicolais, Rita Russo
Drammaturgia Anna Carla Broegg, Pino Carbone
Musiche Antonio Maiuri
Produttore artistico musicale Marco Messina
Costumi Rita Russo
Aiuto regia Manuel Di Martino
Fotografie Raffaele Carro
Coproduzione Tradizione e Turismo – Centro di Produzione Teatrale – Teatro Sannazaro, Casa del Contemporaneo
Con il supporto del centro residenziale “L’Oasi” di Silvia Scarpa
Durata dello spettacolo: 80 minuti
È un progetto composto da due spettacoli speculari, che debuttano contemporaneamente con un cast maschile al Teatro Sannazaro e un cast femminile in Sala Assoli.
È un esperimento, un’indagine.
Una riscrittura di uno dei più famosi racconti di Charles Dickens.
In scena, le tre fasi di un processo, i tre fantasmi.
È un processo speciale, perché ha luogo la notte di Natale, con le sue luci, il cibo, i regali, i desideri, le canzoncine, gli acquisti online ossessivi, il lavoro sottopagato, le pubblicità rassicuranti.
È un esperimento, un’indagine.
Una riscrittura di uno dei più famosi racconti di Charles Dickens.
In scena, le tre fasi di un processo, i tre fantasmi.
È un processo speciale, perché ha luogo la notte di Natale, con le sue luci, il cibo, i regali, i desideri, le canzoncine, gli acquisti online ossessivi, il lavoro sottopagato, le pubblicità rassicuranti.
Nome dell’imputato: Ebenezer Scrooge
Cognome: Consumismo
Capo d’accusa: Il bisogno di consumare, di distruggere, di ridurre al nulla mediante l’uso.
Cognome: Consumismo
Capo d’accusa: Il bisogno di consumare, di distruggere, di ridurre al nulla mediante l’uso.
È l’accusa ironica e spietata di una generazione che indaga il passato, per vivere il presente e immaginare il futuro.
Progetto Nichel porta in scena un’indagine sul concetto di consumo nel mondo contemporaneo a partire dalle suggestioni del Canto di Natale di Dickens, di cui ricalca anche la struttura.
Il risultato è una riflessione sul consumo dell’ambiente, della società e dell’individuo trasformata in tre atti artistici.
Due spettacoli uguali eppure diversissimi, autonomi ma complementari, che porteranno interpreti e spettatori a porsi autenticamente la stessa domanda:
“E se smettessimo di fingere?”
Il risultato è una riflessione sul consumo dell’ambiente, della società e dell’individuo trasformata in tre atti artistici.
Due spettacoli uguali eppure diversissimi, autonomi ma complementari, che porteranno interpreti e spettatori a porsi autenticamente la stessa domanda:
“E se smettessimo di fingere?”
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