
Di Mike Bartlett
Traduzione Monica Capuani
Regia Francesco Saponaro
Con Valentina Acca e Federica Sandrini
Costumi Daniela Salernitano
Scene Lucia Imperato
Disegno Luci Luigi Della Monica
Aiuto regia Serena Marziale
Produzione Tradizione e Turismo – Centro di Produzione Teatrale – Teatro Sannazaro
Siamo Donne. Siamo Attrici. Siamo precarie.
La precarietà è la nostra condizione esistenziale, un meccanismo che costringe non solo noi, ma tutte le persone, ad adattarsi.
Inoltre oggi, prestazione e competizione sfrenata sembrano essere i criteri fondamentali di giudizio sulle persone, criteri che connotano la condizione esistenziale di settori sempre più ampi della società nei quali spesso si determinano processi di individualizzazione, assenza di qualsiasi privacy, efficienza a tutti i costi, patologie, suicidi e in generale la sensazione di una sottrazione generalizzata del futuro.
Come se fosse difficile vederlo, il futuro.
Due esempi su tutti che ancora ci parlano: tra il 2008 e il 2010 alla Telecom France (adesso Orange) ci fu una vera e propria ondata di suicidi. 58 dipendenti si tolsero la vita e ciò avveniva non in mancanza di lavoro ma nel suo eccesso. In quell’ambito la precarietà fu usata per mettere in concorrenza tra loro i lavoratori.
E poi il più grande caso di mobbing della storia repubblicana italiana:
la palazzina Laf dell’Ilva. Un numero imprecisato di lavoratori colpevoli di non aver accettato declassamenti lavorativi confinati in un capannone vuoto. Pagati per non fare nulla. Per mesi.
Questa è per noi la cornice di senso entro cui si svolge Contractions/Contrazioni; testo asciutto e crudo dell’affermato drammaturgo inglese Mike Bartlett che abbiamo scelto spinte dal desiderio di lavorare insieme e che per noi diventa anche un monito su come siano in pericolo e su come vadano protetti i nostri spazi di libertà, intimità, umanità e amore.
Valentina Acca e Federica Sandrini