After the end

Di Dennis Kelly
Traduzione Monica Nappo
Con Denise Capezza, Eduardo Scarpetta
Regia e spazio scenico Francesco Saponaro
Scena Carmine De Mizio
Costumi Antonietta Rendina
Assistenti alla regia Claudia Cimmino, Riccardo Marotta
Direzione di scena Ersilia Iannone
Foto di scena Mario Spada
Promozione e comunicazione Francesca De Paolis
Ufficio stampa Giusi Zippo
Produzione  Tradizione e Turismo – Centro di Produzione Teatrale – Teatro Sannazaro

After the end di Dennis Kelly, uno tra gli autori più acclamati della scena contemporanea inglese nella traduzione di Monica Nappo, nasce come studio per una messinscena nella stagione 2018/19 per La SARTORIA-Cantiere Residenze del Teatro Sannazaro, grazie alle sollecitazioni creative dei due attori protagonisti, Eduardo Scarpetta e Denise Capezza.

La regia, concentrandosi sul lavoro con gli attori e su un particolare impianto scenico, sviluppa uno spettacolo site-specific che amplifica la dimensione claustrofobica del testo ed elimina la distanza tra attore e spettatore. Abbiamo costruito questo thriller psicologico in un ambiente molto simile al luogo dell’azione: un bunker antiatomico degli anni ottanta in cui un ragazzo e una ragazza si sono rifugiati per sfuggire a una presunta esplosione nucleare.

Lei si sveglia e si ritrova da sola con lui che le ha salvato la vita. I giorni passano. Lui è pazzo d’amore per lei. Lei è angosciata, come una creatura selvaggia che cerca la vita, vorrebbe liberarsi da questa cattività morbosa e asfissiante. Col passare del tempo la relazione si fa sempre più estrema, fino a quando l’apocalisse di fuori lascia spazio alle macerie sentimentali che si addensano tra Mark e Louise. Lo spazio angusto di questa detenzione forzata diventa il campo di battaglia di un perverso meccanismo di controllo che genera paure e violenze, trasformando il rapporto tra i due in un gioco al massacro in cui si confondono i ruoli di vittima e carnefice.

Tutto è sensato, plausibile, nel rifugio di questa vita ‘artificiale’ in cui due ragazzi provano a consumare il tempo in attesa che il mondo di fuori torni a rispondere e a sembrare vivo. After the end riesce a scandagliare l’animo umano e ci invita a riflettere su una questione cruciale: fino a che punto l’amore che dovrebbe salvarci dalle ferite del mondo giustifica i suoi mezzi?

Francesco Saponaro

Rassegna stampa

“Bello spettacolo, di tesa e lucida costruzione, l’ ”After the end” di Dennis Kelly, in scena per la regia di Francesco Saponaro alla Sartoria del Teatro Sannazaro, con Eduardo Scarpetta e Denise Capezza protagonisti. […]
Qui l’affanno messo in scena è nevrotico percorso dissennato di giovani adolescenti, costruzione di una ossessiva passione malata, è il furto e l’amore impossibile, l’impossessamento di due corpi e due menti oppresse che si opprimono in scambio incattivito. Lei, Louise si sveglia e si trova rinchiusa in un “rifugio nucleare”. […]
Di tutto questo, e di altro ancora, s’impadroniscono Scarpetta e Capezza, nel gioco serrato orchestrato per loro da Saponaro, hanno gesti, voci, sguardi teneramente inorriditi. Bravi a costruire i percorsi di un dramma psicologico. Denise Capezza è tenera e disperata, remissiva e furibonda, a comprendere d’essere prigioniera della bugia malata. Eduardo Scarpetta ha gesti nervosi, mani che fremono, sguardo spaurito che cerca una vittoria impossibile, prigioniero di una ossessione che gli leva la vita e la ragione gioca il suo personaggio con un esemplare furore, disarmato e sconfitto. Stretti a loro in questa claustrofobica costruzione, il pubblico trattiene il respiro.”

Giulio Baffi, La Repubblica Napoli, 2 Gennaio 2020

“[…] è veramente convincente lo spettacolo, il cui testo è stato tradotto da Monica Nappo, che la regia di Francesco Saponaro affida alla sorprendente versatilità degli interpreti nel rappresentare la mutevolezza delle emozioni e dei comportamenti umani in presenza di situazioni limite. […] Il senso di spaesamento, di incertezza, di paura che invade i due protagonisti all’ inizio della pièce si trasforma via via in rabbia, rancore, aggressività, fino ad arrivare alla violenza vera e propria e alla sopraffazione crudele. “

Armida Parisi, Il Roma, 16 Gennaio 2020

“ […] il gioco estremo e senza esclusione di colpi che coinvolge Mark e Louise porta ad un continuo ribaltamento di ruoli che ricorda il nostro “padrone e sotto”, solo che qui al posto delle birre da pagare, ci sono fobie, incatenamenti, minacce con il coltello e stupri, tutto nel segno di un amore morboso “protettivo” e parossistico. Ed in questo andamento circolare che ribalta i ruoli, appaiono efficaci le prove di Eduardo Scarpetta jr e Denise Capezza, calati in un contesto per loro inedito. “

Stefano de Stefano, Corriere del Mezzogiorno, 2 Gennaio 2020

 

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